lunedì 1 giugno 2009

Una riflessione su recenti fatti di cronaca nazionale

(Lettera a Settimana, periodico italiano di attualità pastorale – 26 maggio 2009)

E’ con crescente disagio che mi accingo a scrivere queste righe ad un periodico ecclesiale-culturale a cui sono fedelmente abbonato da molti anni. E’ il disagio del cittadino e del sacerdote, disgustato dalle risonanze mediatiche che recentemente hanno negativamente coinvolto il premier del nostro paese soprattutto per due episodi scandalosi: 1°- il teste inglese Mills è stato condannato in prima istanza da un tribunale italiano perché corrotto con 600.000 dollari dal presidente del Consiglio Berlusconi, protetto in questo caso dal “Lodo Alfano” e quindi personalmente non incriminabile; 2° – alcuni quotidiani indicano lo stesso presidente come persona implicata in un’oscura vicenda con ragazzine minorenni! Il disagio certamente è legato al coinvolgimento della figura istituzionale del premier in queste tristissime vicende private di cui, purtroppo, molto difficilmente si saprà la verità in un contesto italiano dove lo stesso premier, direttamente o indirettamente, risulta essere il padrone incontrastato dell’80% dell’informazione nazionale.

Però, il disagio maggiore nasce soprattutto dalla ricaduta etica e culturale sul nostro “disgraziato” paese. Un paese che, magari dopo una curiosità occasionale ed emotiva sugli episodi citati, rimuove tutto come niente fosse, pervaso da una diffusa cultura amorale e opportunistica che lo porta sempre ad inseguire nuove emozioni morbose, a salire sul carro del più forte e a giustificare comunque ogni suo comportamento individuale, anche se disdicevole. Il DNA antropologico appare profondamente mutato nel giro degli ultimi anni e sembra essersi saldamente installato nelle “viscere e nella pancia” di una parte consistente d’italiani, diventati estremamente recettivi al “ciarpame politico” e al fenomeno del cosiddetto “velinismo”, dentro un costume di massa e con un’opinione pubblica sempre più addomesticata e distratta.

Gli insulti viscerali contro il padre della povera Eluana Englaro di qualche mese fa e il recente flusso di folle di giovanotti palestrati a Torino per i provini TV in vista della trasmissione
“Grande Fratello 2010”, i proclami politici e la stampa di regime, la solidarietà e l’immigrazione, la chiesa stessa e la crisi economica, lo sport e il divertimento: sono elementi quotidiani del vivere nazionale che vengono prodotti e abilmente manipolati per sedurre le masse desiderose solo di “panem et circenses” e per parlare all’enorme “pancia” del paese. Una pancia, come un ectoplasma amorfo e ingordo, che tutto inghiotte e tutto metabolizza dentro un circuito perverso d’insipienza collettiva. E il popolo suddito, cloroformizzato e inebetito da una TV sempre più trash e sempre più urlata dove ciò che conta è l’audience, applaude tutto giulivo per le prodezze e le “sparate” del capo, facendo lievitare alle stelle i sondaggi e il consenso.

Le chiese italiane, nel mese di maggio, tradizionalmente si riempiono di fedeli per le celebrazioni delle prime comunioni e delle cresime, del rosario in onore della Madonna e delle processioni patronali, ecc. Eppure, questa gente devota e semplice, generalmente pigra culturalmente e digiuna d’informazione obiettiva, se non è puntualmente e accortamente allertata dai propri pastori, difficilmente percepirà la deriva valoriale in cui tutti stiamo inesorabilmente precipitando. Da questo punto di vista si registra uno scoramento frustrante in tanti cristiani e in tanti preti di fronte ad un degrado che, come un dirompente tsunami morale e culturale, sembra aver travolto e disperso l’immenso patrimonio del cattolicesimo sociale italiano e del Concilio stesso.


don Giorgio Morlin
Mogliano Veneto (Tv)

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