di Don Giorgio Morlin
È con crescente disagio, misto a qualche sussulto d'indignazione, che ho seguito sulla stampa italiana le tristissime vicende di corruzione riguardanti anche alcuni uomini di Chiesa. È un disagio che non riesco a mascherare quando parlo con amici di questi temi. Domenica 27 giugno 2010, come avviene ormai da diversi anni, la Cei, in collaborazione con il cosiddetto Obolo di San Pietro, ha organizzato la Giornata per la Carità del Papa. Tutti i parroci italiani sono stati invitati dai vescovi ad illustrare alle rispettive comunità il significato di tale Giornata e a contribuire con offerte al suddetto Obolo.
Dopo recenti e imbarazzanti esposizioni mediatiche d'illustri ecclesiastici, non sono in grado di sapere se questa proclamazione nelle parrocchie sia veramente avvenuta e quali risultati essa abbia ottenuto. Piuttosto mi preme di sapere come oggi siano realisticamente percepite dall'opinione pubblica nazionale e internazionale due vetuste istituzioni vaticane dal nome medievale e misterioso, quali l'Obolo di San Pietro, appunto, e la Propaganda Fide. Istituzioni che, fino a qualche mese fa, nell'immaginario cattolico erano considerate realtà ecclesiali effettivamente legate alla carità del pontefice e all'incremento delle missioni nel mondo. Ora sono stati scoperchiati alcuni "altarini". Ad esempio, il dicastero vaticano di Propaganda Fide, che sembra abbia un patrimonio immobiliare di 10 miliardi di euro con circa 2mila appartamenti nella sola città di Roma e 50 milioni di utili esentasse, è indagato dai giudici italiani. Fino al Giubileo del 2000 questi appartamenti erano affittati con equo canone a famiglie bisognose della capitale. Dopo il 2000, sembra che l'antico e prestigioso ente ecclesiastico abbia privilegiato e intensificato vantaggiosi rapporti con importanti personaggi della politica e dell'economia nazionale, lucrandone inconfessate prebende di vario genere. Anzi, pare che sia stato proprio nell'anno giubilare che ha preso il via un oscuro intreccio di poteri e sottopoteri, poco ecclesiali e molto affaristici e occulti.
A fronte di questi avvilenti episodi di corruzione e in vista della prossima Giornata Mondiale Missionaria del 2010, mi chiedo quale potrà essere l'appello annuale che la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (ex Propaganda Fide) rivolgerà ai cattolici di tutto il mondo nel chiedere aiuti economici a sostegno dei missionari che promuovono la dignità dell'uomo e il messaggio del Vangelo nei posti più poveri e dimenticati della Terra. Mi chiedo anche perché, da un'eccezionale emergenza etica come questa, non possa scaturire un gesto profetico (una specie di purificante kairòs biblico), che faccia finalmente chiarezza e pulizia. Innanzitutto ad opera della Guardia di Finanza. Poi anche, o soprattutto, della Santa Sede. E questo, in nome della giustizia e dello stesso futuro della Chiesa.
Giorgio Morlin
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