ENERGIA
Ovunque l’uomo esplica la propria quotidiana attività c’è bisogno di energia. Tutto ciò che ci circonda ha bisogno di energia per funzionare, o quantomeno ne ha avuto bisogno per essere prodotto.
Per poter fornire l’energia vengono bruciate ingenti quantità di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturali), che provocano l’emissione in atmosfera di gas come il diossido di carbonio (CO2), che provoca l’effetto serra, una delle cause più importanti del cambiamento climatico.
L’elevata quantità di questi gas, alterando lo scambio di energia tra l’interno e l’esterno dell’atmosfera, provoca un mutamento degli equilibri climatici del nostro pianeta.
Più ancora, i combustibili fossili non solo ammorbano l’ambiente nel momento in cui vengono usati per produrre elettricità, ma occorre estrarre la materia prima, trasformarla, trasportarla e dopo averla usata nelle centrali, gestirne i residui (solidi, liquidi, gassosi).
Ad esempio, l’estrazione del petrolio (per i trasporti, il riscaldamento, la produzione di plastica, nylon, poliestere...) avviene quasi sempre in ambienti naturali come oceani, selve tropicali... e ciò implica inquinamento, deforestazione, espulsione di popolazioni indigene dal proprio habitat; il suo trasporto avviene attraverso oleodotti di migliaia di chilometri o grandi petroliere che, come si sa, spesso provocano incidenti drammatici (sversamenti in mare).
Ugualmente dicasi per il carbone, che si estrae in un luogo e si consuma in un altro, ed è perciò necessario trasportarlo, anche da un continente all’altro. Inoltre, la produzione di elettricità nelle centrali termiche è un processo altamente inquinante.
L’energia nucleare non è una soluzione
• Le centrali nucleari emettono nell’ambiente sostanze radioattive.
• Producono residui radioattivi che continueranno ad essere pericolosi per centinaia di migliaia di anni.
• Nei pressi delle centrali nucleari si è registrata una maggiore incidenza di tumori.
• Finora l’incidente di Chernobyl (Ucrania, 1986) ha causato 20.000 morti. Affrontiamo adesso la devastazione imprevedibile della catastrofe nucleare di Fukushima, Giappone, causata dal terremoto e dallo tsunami (marzo 2011).
• è una fonte di energia costosissima e può essere mantenuta solo con ingenti contributi statali.
• Il Protocollo di Kyoto non lo considera un freno per il cambiamento del clima.
Quali sono i passi da compiere
I passi per frenare il cambiamento del clima e cercare di ridurne i danni devono essere intrapresi sia a livello personale che a livello comunitario e sociale in 4 direzioni:
• Favorire le energie pulite e rinnovabili: il sole, il vento, l’acqua, i residui delle foreste, dell’agricoltura e dell’allevamento... in pochi decenni potrebbero fornirci tutta l’energia di cui abbiamo bisogno.
• Risparmiare energia evitandone l’inutile spreco.
• Utilizzarla in forma regionevole ed efficiente nelle città, negli edifici, nelle industrie, nei trasporti, in casa...
• Sostenere e collaborare con le associazioni e i gruppi che tutelano i tre punti precedenti.
Che cosa possiamo fare?
a) Illuminazione
• Uscendo da una stanza, ufficio o sala spegnere sempre la luce.
• Preferire, ove possibile, la luce naturale: se gli interruttori lo permettono, accendere solo le luci più distanti dalle finestre e avvicinare a queste i tavoli da lavoro.
• Usare lampadine a basso consumo energetico (fluorescenti compatte): durano quasi 10 volte in più e consumano il 75% in meno delle lampadine incandescenti. Le lampadine fluorescenti fanno risparmiare moltissimo nei locali in cui c’è bisogno di illuminazione continua e prolungata.
• Le lampade alogene (fari) sono adatte per l’illuminazione diretta di oggetti (quadri, opere d’arte) o punti strategici di un locale, ma non per l’illuminazione generale di una stanza.
• Negli ambienti in cui c’è bisogno della massima illuminazione, conviene sostituire gli interruttori normali con regolatori di intensità luminosa (Zimmer).
• Installare fotocellule nei corridoi, nei bagni e in altri locali pubblici.
• Pulire regolarmente i dispositivi di illuminazione e le lampadine: la polvere può ridurre del 20% il flusso di luce.
b) Riscaldamento e aria condizionata
• Mantenere il riscaldamento intorno ai 19–20 °C. Abbassando la temperatura di un solo grado si risparmia il 10% di energia!
• In caso di riscaldamento autonomo, installare apparecchi di regolazione della temperatura interna della casa. I termostati interrompono il funzionamento della caldaia quando la temperatura interna raggiunge quella programmata. Le valvole termostatiche, installate su ogni radiatore, permettono di differenziare la temperatura delle stanze: si può, ad esempio, riscaldare meno la cucina e le camere da letto e di più i bagni.
• Non ostacolare la circolazione di aria calda (non coprire i radiatori).
• Se si usano stanze o sale di riunione solo occasionalmente, terminato il lavoro, spegnere il riscaldamento.
• Far controllare la caldaia una volta l’anno: una caldaia in cattivo stato produce meno calore, consuma più combustibile e inquina di più.
• Evitare le perdite di calore: riparare le finestre che non si chiudono bene, abbassare le persiane di notte o quando si è fuori casa, coprire gli spifferi delle porte... meglio ancora sarebbe isolare la casa, installando isolanti nelle pareti e sotto i tetti, doppi vetri, finestre a chiusura ermetica.
• Il riscaldamento sotto il pavimento garantisce un risparmio energetico considerevole poiché utilizza acqua calda a una temperatura di 30-35 °C., molto inferiore a quella usata nei radiatori; la temperatura ridotta permette inoltre di collegare le caldaie ai panelli solari.
• In estate, regolare il condizionatore a non più di 8 °C meno della temperatura esterna e accenderlo solo quando necessario. Se aumentiamo di un grado la temperatura dell’aria condizionata, risparmiamo fino all’8% di energia!
• Non lasciare acceso il condizionatore se la stanza rimane inutilizzata a lungo o quando si apre la finestra per arieggiare.
• Pulire con frequenza i filtri del condizionatore.
c) Strumenti di lavoro
• Comperare apparecchi informatici ed elettrici a basso consumo energetico: i prodotti conformi a precise disposizioni in materia di risparmio energetico, sicurezza e ambiente sono contraddistinti da un’etichetta che ne certifica la qualità (generalmente un’etichetta Energy Star o Ecolabel)
• Programmare il computer e lo schermo in modo che vadano in standby se non sono usati per un dato lasso di tempo. Evitare in ogni caso di lasciarli in standby per un lungo periodo: anche questa funzione consuma energia (la TV spenta con il telecomando resta in stand-by ed il 10% del consumo energetico delle nostre case è dovuto agli apparecchi lasciati in stand-by).
• Spegnere l’interruttore principale e togliere la presa di corrente al termine della giornata:
i trasformatori degli apparati informatici ed elettrici consumano energia anche quando sono spenti.
• Accendere la fotocopiatrice e la stampante solo quando è necessario.
• Se si devono salire solo 2 o 3 piani, servirsi delle scale evitando, se possibile, l’ascensore.
Un po’ di esercizio fisico migliora la salute e contribuisce ad un risparmio di quasi 30 Wh per ogni viaggio evitato.
d) Elettrodomestici
• Ridurre l’uso di piccoli elettrodomestici non indispensabili, ad esempio lo spremiagrumi...
• Controllare l’etichetta energetica degli elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie...) prima di comprarli; acquistare prodotti di CLASSE A (etichetta verde). Un prodotto Classe A consuma quasi il 30% in meno di energia e inquina meno.
• Usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico con programmi a bassa temperatura.
• Porre il frigorifero e il congelatore lontani da fonti di calore (radiatori e finestre)
• Regolare il termostato del frigorifero e del congelatore a temperatura media: temperature troppo basse non servono per la conservazione degli alimenti.
• Non mettere alimenti caldi nel frigorifero o nel congelatore (provocano la formazione di ghiaccio)
• Togliere regolarmente il ghiaccio dalle pareti del freezer: uno strato di ghiaccio superiore a 5 mm è isolante e determina un aumento del consumo energetico dell’apparecchio.
• Ridurre il preriscaldamento del forno.
• Regolare la caldaia del bagno a una temperatura media, non superiore ai 55 °C.
• Installare la caldaia del bagno vicino al luogo di utilizzo dell’acqua calda per evitare dispersioni di calore attraverso le tubature.
• Evitare di tenere il televisore e altri apparecchi elettronici (modem, masterizzatore) in standby; se non si usano per lungo tempo, spegnerli del tutto.
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