domenica 19 ottobre 2008

A GENTILINI: “DUE ANNI DI TERAPIA CON UN OMOSESSUALE”

Don Franco Barbero invita il prosindaco nella sua struttura d’accoglienza

 “Invito Gentilini a un cammino di socializzazione primaria. Tra i vari percorsi che il prosindaco trevigiano potrebbe intraprendere c’è quello della convivenza, per un periodo di due anni, con un marocchino omosessuale. E se Gentilini, una volta in comunità, dimostrasse il bisogno di un’adesione non negoziabile ai principi basilri dell'identità  cattolica, il suo percorso potrebbe orientarsi verso altre opportunità più radicalmente religiose”.

Don Franco Barbero, co-fondatore della comunità cristiana di base di Pinerolo (Torino), dopo aver letto le dichiarazioni con cui Giancarlo Gentilini s’è guadagnato un’accusa di istigazione all’odio razziale, ha pensato di lanciare al prosindaco una proposta. Quella di intraprendere un cammino di "socializazione primaia" che, secondo don Barbero, potrebbe togliere Gentilini dalla “sofferenza che lo caratterizza e che lo spinge a dire cose che potrebbero uscire solo da un’imbecillitas mentis, cioè da una struttura pensante un tantino debole”.

In sintesi, il teologo don Franco Barbero invita Gentilini a curare la sua aggressività, cioè “quella violenza anche verbale – sostiene Barbero – che spesso maschera un clamoroso senso di inferiorità”.

Gentilini, secondo il teologo (già intervistato da MicrOmega, dopo la pubblicazione del post gentiliniano sul suo blog donfrancobarbero), soffrirebbe di due patologie: un’”angustia loci” e “un’imbecillitas mentis”. La prima forma di sofferenza “sarebbe causata a Gentilini – dice don Barbero – dal fatto di vivere in un angolo padano culturalmente circoscritto, dove il Po viene confuso col Rio delle Amazzoni”; il secondo gap del prosindaco sarebbe invece “strutturale”. Secondo don Franco Barbero, Gentilini avrebbe quella che i latini definivano un’ ”imbecillitas mentis”, cioè una struttura pensante un tantino debole”. Per curare questa e quella patologia, don Barbero invita Gentilini a partecipare ad alcuni gruppi di socializzazione. E dà precise indicazioni.

 “Gentilini – puntualizza il teologo – potrebbe prendere parte al gruppo contro il patriarcato, o alla “scuola senza frontiere”, articolata in tre lezioni settimanali dove studenti di 9 stati diversi si confrontano sulle diversità culturali e le loro proficue convivenze. Dal 25 ottobre inoltre – puntualizza don Barbero – a Pinerolo verranno avviati dei corsi per lesbiche, omosessuali e transessuali, che aiuterebbero Gentilini a uscire dal suo stadio di angoscia e inaugurare un percorso di consapevolezza e orientamento”.

Don Franco Barbero è infatti convinto che il prosindaco trevigiano stia vivendo un momento di grande sofferenza. “A dimostrarlo – dice il teologo – è la convinzione di Gentilini che gli altri siano lupi o che le moschee siano un cesso pubblico. Convinzioni che dimostrano come Gentilini abbia paura di confrontarsi con altro da sé”. La cura? C’è: per il teologo di Pinerolo, Gentilini dovrebbe convivere due anni, all’interno di una comunità protetta, con un marocchino omosessuale.

Una proposta provocatoria?

No –sottolinea l’intellettuale – si tratta di un invito mirato. Di trovare un percorso personalizzato alle necessità. Io credo che questo percorso terapeutico potrebbe venire incontro alle esigenze di Gentilini. Essere adeguato ai suoi bisogni.

Quando sostiene che Gentilini soffre di “imbecillitas mentis” cioè di “struttura pensante un tantino debole”, ritiene che egli sia debole intellettualmente?

No. Io credo che non sia questione di quoziente intellettivo, ma di capacità di contestualizzare le proprie facoltà. Una persona può essere un genio ma, essendo abituata a girare nel circuito del suo pensiero (magari confinato a un determinato ambito), non può affrancarsi intellettualmente. No: non è questione di essere minormente dotati; è la capacità di misurarsi con il contesto, con i cambiamenti che a volte è preclusa.

La domanda in sospeso, a questo punto, è: Gentilini accetterà l’offerta? Lo alletterà o allieterà il pensiero di poter affrontare un cammino terapeutico (che lo conduca dalla sofferenza alla serenità di giudizio) con un marocchino omosessuale?

Don Franco Barbero, a OggiTreviso, ha dichiarato di essere disposto a un confronto/dialogo pubblico o privato con Gentilini. Purché il prosindaco accetti. Di guardarsi dentro. Non solo intorno.

Emanuela Da Ros

OggiTreviso 13.10.08

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